La crisi economica ha portato il nostro paese sull’orlo del fallimento, ma nonostante ciò abitualmente ben nove milioni di italiani vanno a prostitute. Un numero altissimo, equivalente al numero di abitanti della Svezia. Purtroppo, in Italia, rispetto ad altri paesi europei, il problema viene assecondato: si chiude un occhio, facendo finta di nulla. Ma il degrado aumenta sempre più.
In Italia non viene punita la prostituzione, ma si punisce il favoreggiamento, l’induzione, lo sfruttamento e la prostituzione minorile. Nel nostro paese ci sono dalle 50 alle 70 mila prostitute, tra le quali il 65% lavora per strada, e il 10-20% sono minorenni.
Ma i papponi, spesso e volentieri, sono protagonisti di violenze inaudite nei confronti delle loro “assistite”: stupri, pestaggi, omicidi, situazioni inaccettabili. Secondo i dati forniti dal Gruppo Abele, l’80% dei clienti chiedono di non usare il preservativo. Un dato spaventoso! Il rischio di contrazione di Hiv e delle altre malattie sessualmente trasmissibili è altissimo.
Sicuramente, in Italia si dovrà cambiare modello, per quanto riguarda la regolamentazione della prostituzione: mai più abolizionismo, ma non si può nemmeno regolamentare nulla, a causa della presenza della Chiesa. Cosa proporreste al governo per far fronte alla situazione?
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