giovedì 21 marzo 2013

La città dei gemelli è opera dell’Angelo della Morte, il folle medico nazista?

Quanti di voi sono al corrente dell’esistenza di una città in Brasile nella quale il 20% dei parti è plurimo? Ne hanno recentemente parlato emittenti televisive come National Geographic, per documentare una situazione veramente assurda. Questa città, chiamata “città dei gemelli“, si chiama Cândido Godói, e forse è possibile dare una spiegazione razionale a tutto ciò facendo riferimento ad un folle progetto del famoso “Angelo della Morte“, Joseph Mengele.
Si tratta di un piccolo borgo agricolo che è collocato nel Rio Grande do Sul, nei pressi del confine con l’Argentina. Sembra incredibile, eppure in questa piccola cittadina gli abitanti comunicano tra loro parlando in tedesco, con un marcato accento dell’Hunsrück, ed hanno quasi tutti il tipico capello biondo tedesco.
Ciò si può spiegare tornando indietro nel tempo: verso il 1900, tantissimi sudditi del Kaiser si trasferirono in Brasile, per cercare di far fortuna con la soia o con la gomma. Ma girando per questo piccolo paesino, ci si accorge che tantissime persone sembrano quasi uguali tra di loro: non si tratta di cloni, ma di gemelli.La media mondiale per quanto riguarda i parti gemellari è di uno ogni cento, ma in questo paesino la media sale a ben un parto ogni cinque. Fino ad ora, gli scienziati non sono riusciti a trovare una spiegazione razionale a questa situazione, ma si è solo in grado di stabilire una data di inizio del fenomeno: 1963.Infatti, a partire da quella data, il dottor Joseph Mengele sarebbe vissuto in questo paesino per diversi anni, lavorando come medico e veterinario sotto falsa identità. Per gli scettici, vi invitiamo a leggere il libro “Mengele. L’angelo della morte in Sudamerica“, di Jorge Camarasa, un giornalista argentino. Non per niente, Mengele morì proprio in Brasile nel 1979. Era ossessionato dalle nascite gemellari, vi trovava il modo perfetto per riprodurre gli ariani, che avrebbero dovuto sovrastare le altre razze “inferiori”.A conferma di ciò, la testimonianza di Tómas Eloy Martínes, un giornalista argentino e intimo del generale. In diverse occasioni il presidente argentino Perón gli raccontò delle visite che gli faceva uno specialista in genetica, che gli raccontava delle sue incredibili scoperte. Quell’individuo si faceva chiamare Gregor, e il nome falso dell’Angelo della Morte in Argentina era proprio Helmut Gregor. Riusciremo mai a scoprire la verità su questo inquietante caso?

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