Attenzione: articolo non adatto ai deboli di stomaco! Parliamo infatti
di rimedi “naturali”, forse anche un po’ troppo naturali…Uno scrittore
americano, P.P.Powers, ha scritto un libro davvero particolare: Urino terapia: confessioni di un pazzo bevitore di pipì. Sì, avete capito bene: bere la propria urina
potrebbe essere un vero e proprio toccasana per tantissime patologie.
L’autore descrive così la sua esperienza: “La terapia dell’urina sembra
assolutamente schifosa, ma funziona! L’urino terapia mi ha curato dalla
fatica cronica, dalla sindrome dell’intestino irritabile, dalla
fibromialgia, forfora, depressione e inestetismi della pelle. Alcuni
dicono che bere la propria urina è la cura per ogni malattia. Non ne
dubito. Qui descrivo la mia esperienza con l’urino terapia. Quale
miglior modo di auto-migliorarsi?”Sembra follia, e invece questa terapia fa diversi proseliti in tutto il mondo.
Basta fare una ricerca su internet e si scopre che l’urino terapia
potrebbe guarire la semplice influenza, le polmoniti, addirittura il
Morbo di Parkinson! Il concetto base è che l’urina, lungi da essere un
prodotto di scarto del nostro corpo, sarebbe invece una sorta di
distillato del sangue prodotto dai nostri reni, quindi altamente “puro”.
L’urina conterrebbe infatti antibiotici, sali minerali, anticorpi e
vitamine; inoltre, secondo gli urino terapeuti, durante la gravidanza
ognuno di noi è vissuto nella placenta, costituita prevalentemente di
urina. Sarebbe quindi un ritorno alle origini, per dirla così… In realtà
non esistono reali prove scientifiche in grado di confermarne gli
effetti, ma ci sono soltanto esperienze di persone più o meno malate.
Volete provare anche voi? Non vi resta che superare l’iniziale
imbarazzo…oppure, per dirla con questa barzelletta, seguite il vostro
intuito:Si racconta che durante una lezione di chimica un professore sia
entrato in laboratorio con in mano un barattolo pieno di urina dicendo: “Due
buone qualità per un chimico sono ingegno e concentrazione. L’ingegno
vi potrebbe far scoprire che un metodo semplice per scoprire la presenza
di zuccheri nelle urine è assaggiarle“. Detto questo mette un dito
nell’urina e poi lo lecca. “Qualcuno vuole provare?” Uno studente che
non crede che quello sia urina ci mette dentro il dito e lo lecca,
sentendo che era proprio urina. Al che il professore continua: “La
concentrazione invece vi potrebbe far scoprire che ho immerso il medio e
ho leccato l’indice”.
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