mercoledì 13 febbraio 2013

La regione Lazio ha sfrattato l’associazione no-profit che ospita i bambini malati di cancro

L’associazione no-profit Peter Pan onlus rischia lo sfratto. L’onlus, attiva dal 1994, ha lanciato l’allarme qualche giorno fa, poiché è a rischio tutto il lavoro dei volontari, che aiutano i bambini malati di cancro nel lungo iter delle terapie. E si punta il dito contro la regione Lazio, rea di voler sfrattare, entro 10 giorni, tutti gli abitanti della casa di Peter Pan.L’associazione offre infatti diversi servizi, ad esempio alcune ‘case’ con spazi privati ed aree comunitarie riservate a famiglie italiane e straniere costrette a trasferirsi a Roma per curare i bambini malati di cancro. Sono dal 2000 ad oggi ben 600 le famiglie che sono state accolte a Roma da Peter Pan, che temono ora di vedersi sfrattare, senza più aiuti o punti di riferimento. Ma perché si è arrivati allo sfratto? Non si tratta di morosità, ma bensì di aumenti indiscriminati dei costi d’affitto: prima l’associazione pagava 3000 euro, poi 6000, ora la Regione Lazio chiede tra i 20mila e i 30mila euro. Cifre astronomiche per chiunque, e tanto più per un’associazione no-profit.Dopo la denuncia ufficiale dell’accaduto, sono ovviamente esplose le polemiche. E la Regione Lazio ha risposto convocando per oggi, lunedì 11 febbraio, un tavolo di discussione. E proprio il sindaco di Roma Alemanno, intervenendo alla conferenza stampa, ha dichiarato: “La città è assolutamente dalla parte dell’associazione Peter Pan. Dobbiamo assolutamente trovare una strada per salvare questa struttura che è importantissima per il nostro sistema sociale”. Speriamo dunque che si giunga al più presto ad un compromesso accettabile.

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