L’associazione no-profit Peter Pan onlus rischia lo sfratto. L’onlus, attiva dal 1994, ha lanciato l’allarme qualche giorno fa, poiché è a rischio tutto il lavoro dei volontari, che aiutano i bambini malati di cancro nel lungo iter delle terapie. E si punta il dito contro la regione Lazio, rea di voler sfrattare, entro 10 giorni, tutti gli abitanti della casa di Peter Pan.L’associazione offre infatti diversi servizi, ad esempio alcune ‘case’
con spazi privati ed aree comunitarie riservate a famiglie italiane e
straniere costrette a trasferirsi a Roma per curare i bambini malati di
cancro. Sono dal 2000 ad oggi ben 600 le famiglie che sono state accolte
a Roma da Peter Pan, che temono ora di vedersi sfrattare, senza più
aiuti o punti di riferimento. Ma perché si è arrivati allo sfratto? Non
si tratta di morosità, ma bensì di aumenti indiscriminati dei costi
d’affitto: prima l’associazione pagava 3000 euro, poi 6000, ora la
Regione Lazio chiede tra i 20mila e i 30mila euro. Cifre astronomiche
per chiunque, e tanto più per un’associazione no-profit.Dopo la denuncia ufficiale dell’accaduto, sono ovviamente esplose le
polemiche. E la Regione Lazio ha risposto convocando per oggi, lunedì 11
febbraio, un tavolo di discussione. E proprio il sindaco di Roma
Alemanno, intervenendo alla conferenza stampa, ha dichiarato: “La città è
assolutamente dalla parte dell’associazione Peter Pan. Dobbiamo
assolutamente trovare una strada per salvare questa struttura che è
importantissima per il nostro sistema sociale”. Speriamo dunque che si
giunga al più presto ad un compromesso accettabile.
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