Solo ed esclusivamente l’utente potrà decidere di condividere tali codici con altri utenti,
assumendosi dunque la responsabilità di una violazione dei termini di
copyright (se dovesse esserci). Kim Dotcom, stavolta, l’ha studiata
proprio bene: in un modo o nell’altro, ha fatto sì che la privacy di
ogni singolo utente permettesse la rinascita della sua invenzione, senza
prendersi carico di alcuna responsabilità. Un servizio molto simile, ma
meno incline agli scambi “illeciti”, infatti, è offerto anche da
aziende famosissime ed estremamente rispettate in quel della Silicon
Valley come Dropbox o Box.net, con la differenza che, ad esempio, nel
caso di file multimediali come musica o video, i file saranno visibili
direttamente online senza effettuare necessariamente un download
(ovviamente a seguito di accesso tramite password).
Ciò che renderebbe legale, ad esempio, la condivisione di materiale protetto da copyright
(motivo principale per cui erano utilizzati i vecchi servizi di
Kimdotcom ed ovviamente motivo del suo arresto), risiede quindi nelle
condizioni d’uso: l’utente che carica un file e decide di condividerlo
si assume l’intera responsabilità di ciò che fa e quindi, nel caso
decidesse di offrire la password d’accesso al file a qualcuno,
l’operazione sarebbe paragonabile al prestito di un dvd o un cd ad un
amico – ovviamente parliamo di file protetti da copyright.
Come se non bastasse, il nuovo sito sarà di gran lunga più sicuro di Megaupload:
ogni file caricato dagli utenti sarà conservato in due gruppi di
server, ognuno dei quali si troverà inizialmente in due differenti
Paesi, per poi espandersi gradualmente. Grazie a questo sistema, i file
danneggiati o sequestrati non andranno mai persi!Il nuovo sito sarà disponibile all’indirizzo mega.co.nz.
Nessun commento:
Posta un commento