mercoledì 12 dicembre 2012
Alex il cane eroe del terremoto si butta da un dirupo
Aveva partecipato a decine di ricerche di fungaioli e persone sparite
nei boschi. E aveva «annusato» per giorni le macerie del terremoto
dell’Aquila, tre anni fa, dando il suo contributo ai volontari per il
ritrovamento di tre dispersi, se pure deceduti. Era un cane speciale Alex.
Un golden retriever di 6 anni, che «lavorava» fin da quando ne aveva
due. Era, perché domenica pomeriggio il cane-eroe delle unità cinofile
liguri dei pompieri, è morto. Non era malato e non è stato ferito.
Nessuno gli ha fatto del male. Ci ha pensato da sé a farla finita, come
solo le persone sembrano, o forse si può dire sembravano, essere in
grado di fare. Alex era in gita con il suo padrone, il vigile del fuoco Massimo Angeloni,
42 anni, di Coronata, quando a un certo punto si è buttato in mare da
una scogliera di Camogli, facendo un volo di 15 metri. Non si sa cosa
sia passato nella mente dell’animale, se abbia fiutato qualcosa che
valeva la pena d’inseguire, abituato com’era a svolgere al meglio il suo
compito. «Forse uno stimolo di quelli che sentiva nelle ricerche, non
possiamo dirlo», ha raccontato al Secolo XIX il responsabile dell’unità cinofila ligure dei vigili del fuoco Fulvio Pittaluga.
Che con la mente è tornato poi al terremoto dell’Aquila: «Trovammo tre
persone grazie lui, purtroppo decedute», ricorda Pittaluga, che racconta
la storia del cane al posto del padrone, in organico al gruppo Saf
(speleo alpino fluviale), troppo scosso dalla disgrazia. Dopotutto
doveva essere una giornata di festa, una gita in famiglia, con la
moglie, le due figlie, e Alex, che della famiglia faceva parte a tutti
gli effetti, e invece si è trasformata in tragedia.Tutto è successo all’improvviso, poco dopo l’una e mezzo. Il cane che si
butta, il padrone che in un primo momento lo vede nuotare e in cuor suo
tira un sospiro di sollievo. Ma da quell’altezza ci si può sbagliare. E
purtroppo Angeloni si è sbagliato. Se ne è accorto quando ha raggiunto
il livello del mare. Alex non stava nuotando, il suo corpo senza vita
stava galleggiando. A quel punto non ha potuto far altro che chiamare i
pompieri. «Alex aveva cominciato da cucciolo i corsi di formazione», ha
raccontato ancora Pittaluga, «e a due anni ha superato gli esami per
diventare operativo. Quindi era con noi da quattro anni, un cane di
grandissima affidabilità e professionalità. Volava anche
dall’elicottero». Un cane speciale, appunto, che se ne è andato troppo
presto, proprio come succede a certe persone.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento