mercoledì 28 novembre 2012

5 anni di carcere per aver scritto che Dio non esiste su Facebook

Più che una questione religiosa, si tratta forse più di una questione etica. Rinnegare l’esistenza di una divinità che è riconosciuta da miliardi di persone in tutto il mondo è molto grave, ma soprattutto, se non la si vuole riconoscere, ognuno è libero delle sue azioni, ma è comunque giusto che non si esponga tale ideale in pubblico, specialmente su un social network frequentato come Facebook, il più diffuso al mondo.

Ed ora, infatti, il giovane Alexander Aan, un uomo di 31 anni che di professione  è impiegato statale in Indonesia, sta rischiando di essere condannato a una pena fino a 5 anni di carcere. E’ stato arrestato poiché ha scritto sulla sua bacheca di Facebook una frase, che tradotta nella nostra lingua significa “Dio non esiste. Il Paese nel quale risiede vieta la blasfemia, per legge.
Proprio per questo l’uomo è accusato ora di utilizzo della rete per diffusione di idee sovversive, ma essendo la legge molto severa si è risalito alla sua domanda di assunzione per l’attuale impiego lavorativo, nella quale aveva affermato di essere musulmano, ed è stata utilizzata per accusarlo anche di aver dichiarato il falso. La provincia di Sumatra si è dimostrata indignata da tali affermazioni, e mentre l’uomo andava a lavorare è stato aggredito dai suoi concittadini.

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