A
volte il modo migliore per combattere un fenomeno non è proibirlo, ma
regolarizzarlo con norme e burocrazia. Se ne discute molto per quanto
riguarda la droga e la sua liberalizzazione, ed oggi una Senatrice del
Partito Democratico ha proposto di fare lo stesso per la prostituzione,
vera e propria piaga, soprattutto quando le donne vengono sfruttate e
costrette a tale attività. Maria Spilabotte ha dunque detto che, se la
prostituzione non può essere estirpata, può essere quanto meno regolata,
per evitare lo schiavismo. Spilabotte propone che ogni prostituta si
iscriva alla Camera di Commercio ed apra una partita Iva, con successivo
patentino e certificato di qualità. Si potranno anche creare delle
cooperative, sullo stile delle “case chiuse” di una volta, per rendere
le prostitute autonome, come delle vere e proprie impresarie. “Credo che
sulla prostituzione si debba superare un tabù e decidere di governare
il fenomeno. Una regolamentazione è necessaria perché con la mancanza di
regole o, peggio, con la proibizione, si produce solo una sostanziale
indifferenziazione tra libere scelte di autodeterminazione e
prostituzione coatta, sfruttata e gestita dalle organizzazioni criminali
di tutto il mondo”. Anche la Lega approva la regolamentazione del
fenomeno: “Non ha più alcun senso – spiega Massimo Bitonci, capogruppo
della Lega – nascondersi dietro ipocrisie e tabù. La prostituzione è un
fenomeno che esiste da sempre e il 75% degli italiani è favorevole alla
sua regolamentazione”.
Nessun commento:
Posta un commento