lunedì 11 marzo 2013

Il portiere del Brasile confessa: “Ho ucciso l’amante e l’ho data in pasto ai cani”

Ha ucciso la sua amante e l’ha data in pasto ai cani. Aveva una carriera promettente come portiere del Flamengo, ma questa tragedia ha interrotto tutte le sue speranze.
Dopo due anni di indagini, ricerche senza risultato, è finalmente emersa la verità. “Eliza è morta, e il suo cadavere è stato fatto sparire”, ha ammesso ieri sera il 28enne Bruno Fernandes das Dores de Souza, ovvero l’ex portiere del Flamengo in carcere dal luglio del 2010 per la scomparsa dell’ex amante Eliza Samudio. Ma l’orrore non è finito qui: ieri, durante l’udienza in Tribunale, sono apparsi nuovi e inquietanti dettagli. “E’ stata data in pasto ai cani”, ha ammesso Bruno, accusando materialmente del delitto l’amico Luiz Henrique Romão. Bruno era stato arrestato insieme ad altri complici già nel 2010, nonostante non si fosse mai ritrovato il corpo di Eliza. Finalmente, dopo mille interrogatori, il portiere ha ceduto ed ha confessato l’efferato delitto, anche se non compiuto materialmente da lui. “Quel giorno, Macarrão (il suo amico, ndr) e mio cugino dovevano accompagnare Eliza all’aeroporto. Ma al ritorno, mio cugino mi rivelò che Macarrão la fece sparire. La portò in un casolare – ha raccontato Bruno in lacrime – e la uccise, poi la fece a pezzi e la diede in pasto ai cani”. Per questo, Bruno non si ritiene colpevole del delitto, anche se sente tutta la responsabilità di ciò che è successo. La causa di tutto, il rapporto conflittuale di Bruno con Eliza. Restano ora da chiarire le dinamiche dell’omicidio e tutte le responsabilità individuali.


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